Il colloquio psicologico è un incontro nel quale una persona, grazie al supporto di un professionista, ovvero lo psicologo, ha a disposizione un proprio spazio personale e riservato (nell'assoluta garanzia della privacy) nel quale poter esprimere un disagio e trovare la modalità per risolverlo con l'obiettivo di raggiungere uno stato di benessere. Grazie all'instaurarsi di una relazione caratterizzata da empatia, assenza di giudizio e fiducia, il paziente/cliente può esprimere liberamente emozioni e pensieri e prendere consapevolezza degli ostacoli che, nel momento presente, gli impediscono di raggiungere uno stato desiderato. I colloqui psicologici sono orientati all'individuazione di obiettivi da raggiungere, in un limitato periodo di tempo e si rivolgono a persone in possesso di sufficienti risorse personali e contestuali, in assenza di condizione psicopatologica. All'interno del colloquio psicologico, paziente/cliente e professionista possono concordare la somministrazione di test specifici che permettano una valutazione ed una formulazione del caso più accurate.
40€
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è una psicoterapia sviluppata negli anni ’60 da A.T. Beck e oggi adottata nella pratica clinica da buona parte degli psicoterapeuti in Europa e nel mondo, vantando la maggiore conferma scientifica nel panorama nazionale e internazionale. La Terapia Cognitivo Comportamentale agisce su tre livelli: il livello più superficiale dei pensieri automatici (cioè i pensieri e le immagini distorte che attraversano in maniera rapida e incontrollata la mente di una persona di fronte a certe situazioni specifiche e ne condizionano negativamente l’umore); il livello delle credenze intermedie (opinioni, regole e cndizionamenti disfunzionali ); il livello più profondo delle credenze di base ( convinzioni globali, rigide e ipergeneralizzate di noi stessi e della relazione sè-altro che vengono apprese durante l’infanzia e l’adolescenza). La Terapia Cognitivo Comportamentale prevede l’uso di specifiche tecniche, diverse per ogni disturbo, di matrice comportamentale e cognitiva, peculiari a ciascuno dei 3 livelli di pensiero sopracitati.
50€
La psicoterapia di coppia mira a fornire ai partner strumenti per riconoscere i segnali disfunzionali, leggere e saper gestire le emozioni conseguenti, favorendo l’avvio di connessioni stabili al di là della cultura e dell’orientamento sessuale. Diversi studi, infatti, dimostrano che le coppie funzionali sono quelle che, nelle loro vite quotidiane, impiegano strategie di consapevolezza e gestione dei pensieri e dei sentimenti, in modo da impedire ai pensieri ed emozioni negative di avere la meglio su quelli positivi. Obiettivo del percorso terapeutico, dunque, è quello di promuovere l’intelligenza emotiva di coppia, migliorando, di conseguenza, i livelli di benessere della coppia e della persona che vive nella coppia.
60€
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è riconosciuta come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvata, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dal nostro Ministero della salute nel 2003 e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013. L’EMDR (Shapiro, F., 1993) si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica. Attraverso una metodologia completa, che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, mira a favorire nella persona una desensibilizzazione al ricordo, cioè il ricordo perde la sua carica emotiva negativa, in tempi molto brevi. Tra i risultati più evidenti, è possibile assistere ad un cambiamento dell’immagine nei contenuti e nel modo in cui essa si presenta. I pensieri intrusivi, generalmente, si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi. A quel punto la ristrutturazione cognitiva permette di modificare le valutazioni cognitive negative su di sé in relazione al trauma, installare convinzioni più positive e funzionali e sperimentare emozioni adeguate alla situazione, oltre che eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.
60€
La Mindfulness trae origine da insegnamenti buddhisti antichi di 2.500 anni, in particolare dal buddismo theravada e corrisponde all’insieme delle meditazioni vipassana – che favorisce l’insight – e samatha – che sviluppa la concentrazione e la quiete. Mindfulness è la traduzione inglese di quello che nella lingua Pali si chiama Sati termine che richiama concetti di consapevolezza attenzione e ricordo. Alla fine degli anni ‘70 il professore di medicina americano Jon Kabat-Zinn ebbe la straordinaria intuizione di poter applicare la meditazione buddista alla medicina comportamentale. Con il termine MINDFULNESS, John Kabat Zinn (2003) intendeva il “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante, non critico e di accettazione”. Evidence -based su una vasta gamma di disturbi, gli incontri basati sulla Mindfulness prevedono la pratica meditativa, un nuovo modo di fare esperienza della realtà attraverso i cinque sensi e l'acquisizione di un atteggiamento di osservazione e distacco dai pensieri senza rimanerne intrappolati nel contenuto, spesso irrazionale. Gli approcci Mindfulness -based su cui oriento la mia attività sono: - Mindfulness-Based Stress Reduction - MBSR per la riduzione dello stress; - Mindfulness- Based Cognitive Therapy – MBCT (Zindel V.Segal, Mark G.Williams e John D. Teasdale) per la prevenzione delle ricadute depressive; - l'Acceptant and Commitment Therapy - ACT ( Steve Hayes) per favorire la crescita e la realizzazione personale; - la Dialectical Behaviour Therapy – DBT (Marsha Linehan) per il trattamento del disturbo borderline della personalità e disturbi della regolazione degli impulsi; - la Compassion Therapy – CT (Paul Gilbert) per favorire un atteggiamento più comprensivo e rispettoso di se stessi nei pazienti.
60€
La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) si è sviluppata a partire dagli anni '00 con l'obiettivo di adattare modelli di terapia cognitiva alla cura dei pazienti con disturbi di personalità (Di Maggio, Montano, Salvatore, Popolo, Semerari et al.). Vantando un buon numero di studi di efficacia, la Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) mira a migliorare la metacognizione, cioè la capacità di comprendere i pensieri, le emozioni e le cause psicologiche che sono alla base dei propri comportamenti disfunzionali. Una buona metacognizione, inoltre, permette di capire cosa gli altri pensano, provano e cosa li muove ad agire, al fine di promuovere modi di relazionarsi più funzionali grazie alla comprensione degli schemi interpersonali che guidano le azioni. La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) si suddivide in due parti. La prima parte è denominata “Formulazione condivisa del funzionamento” in cui il terapeuta TMI, stimolando il paziente a rievocare ed esplorare memorie autobiografiche tra loro associate, ricostruisce assieme al paziente il modo in cui egli pensa, prova emozioni e si comporta all’interno delle relazioni interpersonali (schemi interpersonali). Al termine di questa fase il paziente giunge alla consapevolezza che buona parte della propria sofferenza psicologica è causata da questi schemi. La seconda fase di “Promozione del cambiamento”, stimola l’adozione di punti di vista alternativi, la valorizzazione delle risorse interne ed esterne, delle aree sani e funzionanti di sé, la promozione di un senso di autoefficacia per realizzare personali desideri e obiettivi. In fasi più avanzate, la Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) aiuta il paziente a comprendere come possa contribuire, con i propri comportamenti e attitudini, alla creazione di cicli interpersonali problematici e disfunzionali. Particolare importanza viene data all'utilizzo di tecniche immaginative e di cambiamento emotivo ed esperienziale.
50€